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2 min readApr 13, 2018

AGCOM: MORCELLINI, LE NARRAZIONI MEDIALI SUI MIGRANTI RISCHIANO DI DIVENTARE “PRODOTTI TOSSICI” SE NON FAVORISCONO LA COESIONE

“I migranti sono diventati portavoce involontari dell’insicurezza sociale, enfatizzando la nostra propensione a trasferire sugli altri i problemi, a rinunciare ai dati di realtà, a inventare una vera e propria retorica che non è soltanto una sovrastruttura comunicativa, ma una produttrice di realtà della quale finiamo per non essere contenti senza sapere che abbiamo cominciato noi”. Secondo il Commissario dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Mario Morcellini, intervenuto all’incontro dedicato a immigrazione e comunicazione nell’ambito del Festival Internazionale del giornalismo di Perugia, la cultura rappresenta “l’estrema difesa che abbiamo per rompere le bolle dell’ignoranza e dell’assuefazione ai luoghi comuni, troppo spesso diffusi e veicolati anche attraverso il linguaggio ostile adoperato dai media”.

Per Morcellini, “avremmo diritto ad uno stile narrativo che sappia intrecciare il dramma delle narrazioni quotidiane con la cultura della soluzione” mentre, “quando le narrazioni mediali, su qualunque supporto, sono riduttive e sbrigative rischiano di diventare prodotti tossici, utili solo a trasformare la percezione dell’altro e dei migranti in un problema di sicurezza”.

“Non possiamo rassegnarci alla favola che siano i migranti a determinare l’insicurezza dei tempi che viviamo”, ha concluso il Commissario Agcom: “al fondo di questo processo c’è il declino di forza del legame sociale che porta con sé una riduzione della capacità di reagire. Non accettiamo che i migranti siano le figure della nostra paura: il problema è anzitutto di socializzazione e di cultura. E sono queste le armi che ci consentono di ripartire”.

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